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sabato 22 aprile 2017

Andrea Testa, intervista Andrea Testa

Questo ultimo biennio, ha per me presentato un momento di grande esplosione professionale. Non che prima dovessi, o potessi lamentarmi, ma devo dire che dopo tanti sacrifici, sono forse giunto al miglior periodo della mia carriera professionale. Trovo anche profondamente appagante, la pletora di galloni dei quali posso fregiare la mia uniforme da pilota ribelle. Ambasciatore di Google, Top Contributor di AdWords, curatore della Collana Digital Marketing di EPC, scrittore per Hoepli - che sta per pubblicare il mio nuovo libro su AdWords - (già autore de I Segreti di Google AdWords), docente universitario per IULM, Master, corsi UPA... e poi le recenti convocazioni con IAB, Fastweb e Fondazione Cariplo (per Fastweb Digital Academy), Telethon, senza dimenticare la conferma come Academy Google, con selezione del Cardinal Path... poi, chi più ne ha, più ne metta.
Il lavoro non è tutto. Conta la passione e le persone con le quali lavori. Colleghi e clienti. Non si può essere "sulla cresta", se intorno si hanno dei bischeri... no?
Detto questo, ho raccolto un attimo le cose che ho scritto negli ultimi mesi e creato una interessante - quanto triste, perché me la faccio da solo - intervista. Di solito gli altri mi fanno domande. Stavolta, me le faccio da solo. 3 di numero. Eccole qui.
Buona lettura.

Domanda secca. CPA o CPC?

Da questa domanda, capisco che mi conosci bene (lol). Il CPC, non è più una metrica contemporanea di AdWords. Non ha veramente senso continuare a misurare la prestazione con le dimensioni, quanto è invece opportuno spostarsi sulla performance. La sua qualità. Chiaro che questo sposta le dinamiche apprensive del cliente. Soprattutto quello che si cerca, avrà un bel colpo e noi consulenti, avremo un bel da fare per fargli capire come funziona il "nuovo" AdWords. Però, è assolutamente inopportuno continuare a misurare la quantità, derivante dal CPC. Anche perché, evidentemente, ogni utente che entra, potrebbe aver cliccato più volte sul nostro annuncio. Già pensare a un possibile CPU (costo per utente), non sarebbe sbagliato. Ma il CPA, chiamatelo costo per azione, o per acquisizione, è decisamente la metrica da analizzare oggi.

Molti publisher, ritengono però, che l'awareness derivante dal numero dei clic, sia determinante per il successo degli altri mezzi di traffico.

Diciamo intanto, che molti publisher, manco sanno cosa sia l'awareness. Non sanno come funziona il funnel. Non ne hanno uno proprio e magari scimmiottano il fatiscente e anacronistico (per il mercato italiano), modello americano. Detto questo, la parte quantitativa, non si deve necessariamente basare sul numero di clic, quanto sull'esposizione del brand. In questo contesto, YouTube e GDN, sono la soluzione. Via Analytics, tra qualche tempo, ne vedremo delle belle in tal senso.

Immagino che tu non possa darci anticipazioni... perciò mi sposto su un'altra questione. Qual è secondo te, la più grande novità di AdWords?

Sicuramente, non l'interfaccia grafica. Bella, ma è un dettaglio. L'importanza contemporanea di AdWords è sul modello predittivo. Ormai tutti hanno in bocca il concetto di "programmatic marketing", ma sono pochi i sistemi che realmente fanno funzionare il PM, come si deve. AdWords, grazie al cambio del modello di attribuzione, corre decisamente in questo senso. Ecco. Proprio il modello di attribuzione, è la chiave di volta dell'AdWords che verrà. Partite sempre con un modello di attribuzione diverso dal "last clic", suggerisco il modello "in base alla posizione" e cambiate quello attuale. Il sistema impiegherà una trentina di giorni per tararsi... ma poi mi racconterete i risultati.


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