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martedì 30 giugno 2015

Il furbo e il poveraccio (clic fraudolenti)

Storie di ordinaria follia, ma più che altro, storie di ordinaria incapacità. Capita che il signor Qualunque, inferocito dopo la pubblicazione della mia nuova landing, tra una lacrima di sconforto e l'altra e arrabbiato dal fatto che ogni tot clic, faccio una conversione, abbia iniziato a pensare di farmi fuori. Cavolo, la parola è in competizione, ma gli sto sempre sopra! E allora sai che ha pensato? Di fare clicca e esci in continuazione. Guarda guarda la schermata qua sotto...
Con un budget di 50€ / giorno, sono arrivato a 194,52 in una sola giornata, proprio sulla parola "consulente adwords". Segnalazione fatta e tutto rientrato. Il team di Google AdWords ridacchiando per l'assurdità del maldestro boicotaggio, sistema tutto. Come sempre.

Ora caro signor Qualunque, prima di ricorrere a questi biechi escamotage, battimi sportivamente (se ci riesci), altrimenti, dovrò togliere quel flag da "Conosce AdWords"... ;)

Prosit!

domenica 21 giugno 2015

Fare business col Digital Marketing, Andrea Testa, EPC

Fare Business col Digital Marketing

Primo di una collana (edita da EPC) dedicata al Digital Marketing, questo mio nuovo volume, nasce con un'idea fissa rispetto al precedente "I Segreti di Google AdWords". Intanto preciso che non è un sequel (e neanche un prequel) e non tratta solo di AdWords. Il dato interessante è che mentre il libro con Hoepli metteva AdWords al centro, spiegando come usarlo nel marketing digitale, questo nuovo volume rappresenta proprio la catena con tutti i suoi anelli. Gli anelli sono il (o la) SEO, il SEM, l'analisi e i social... o comunque tutto ciò che rappresenta il digital marketing a 360°, con un pizzico di analisi cross mediale e qualche spunto anche sul marketing offline.

Il libro, Fare Business col Digital Marketing, in vendita in libreria e negli store online, lo trovate a prezzo speciale sul sito dell'editore, EPC. Sbirciando nella landing, sulla sinistra, è possibile trovare anche il link "Sfoglia il libro", che contiene un estratto di una ventina di pagine del libro.

Scritto col prezioso aiuto di alcuni specialist di Blubit (Albanese, Arciero, Bassi, Boccia, Ronzano), nasce con un'idea, come detto, anzi, citandomi come da precedente, con un'idea fissa. Quando ho scritto il libro su AdWords, il suo titolo doveva essere "Deluso da AdWords" e doveva essere una guida di base per aiutare gli inserzionisti che approcciandosi allo strumento, lo avevano abbandonato in assenza di ROI. L'idea era quella di aiutare gli utenti inesperti - poco più che principianti - che rimanevano bruciati dalla più straordinaria delle piattaforme. Poi il libro è diventato una guida avanzata. Con recensioni grazie al cielo positive, ma che lo collocano come un libro per esperti.
Io mi diverto a scrivere per chi è alle prime armi. Mi piace per questo insegnare. Trovo il confronto con chi ancora conosce poco (un argomento), o vuole imparare dalle basi, la sorgente di un inesauribile sapere, che nasce dalla condivisione della riscoperta e della scoperta.
Spero quindi che questa volta, questo volume, sia davvero una base di partenza per tutti quelli che iniziano col digital marketing, o che semplicemente, soffocati da termini in continuo proporsi, cercano un volume, veloce da leggere e spero non pomposo, che spieghi in che modo districarsi nel mare magnum del neo marketing, fornendo spunti per futuri e positivi investimenti.

martedì 16 giugno 2015

Intento batte Query?

Potrebbe esserci una epocale variazione in come AdWords si riassesterà nei mesi a venire. La lotta, che nasce dalla confusione dell'attuale percorso di conversione, è figlia di un percorso ormai sistematicamente frammentato tra mobile e desktop e con addirittura la partecipazione, seppur ancora timida, dei device tablet.
In questo contesto il tempo su sito si riduce, così come la durata della visita espressa in pagine. Possiamo anche dare un occhio all'interessante articolo di HubSpot che parla della "Psicologia del Marketing", dove si evidenzia che su mobile il tempo destinato alla lettura è addirittura vicino a 15 secondi, il che denota che le informazioni vengono carpite più velocemente di quanto si pensa, e che il prospect deve essere convinto molto velocemente, senza pomposità o prosa.

Stiamo ovviamente parlando più di un ambito nel quale la conversione è idealemente una transazione economica. Come a dire che gli elementi che producono il salto da interesse a considerazione si sgretolano formando un unico punto, che passa subito alla trasformazione del segmento di pubblico verso l'in-market.
In quest'ottica, l'idea è che Google ne sappia molto di più di quanto, dall'analisi dati, possiamo ottenere noi. Google conosce il percorso reale del potenziale cliente e lo segue in tutte le sue ricerche e nelle soste che questo fa sui social o su altri siti. Questo porta Google a sapere l'intento del navigatore, mentre noi lo possiamo solo interpretare e attribuirgli dei valori che potrebbero in realtà essere sballati. Lo sappiamo da tempo, ma per quanto palese, anche se l'utente ha iniziato su mobile e ha convertito da desktop, la nostra forma mentis ancora è lontana dal capire in mondo scientifico quali termini vanno esclusi dal bouquet delle parole chiave e quali invece vanno tenuti.
Un vecchio assunto, tra l'altro anche proposto dalle guide di AdWords, diceva che è opportuno rimuovere una chiave che dice "recensione scarpe", se il nostro intento è la vendita delle stesse. Ma in chiave moderna, potrebbe tornare utile tenere anche le correlazioni periferiche della chiave stessa.
Nelle campagne con annunci dinamici di AdWords, è la piattaforma stessa che porta traffico sulla base dell'intento del cliente e del contenuto della landing.
In questo modo, se ho una pagina che vende il prodotto e l'utente ha effettuato una o più ricerche in passato e se comunque la sua volontà è acquistare, sarà molto probabile che il nostro annuncio compaia, perché è Google che stabilisce che la nostra landing potrebbe rappresentare il termine del percorso di conversione del navigatore.

Insomma, ci avviciniamo a un momento nel quale non sarà più la query del cliente a comandare su AdWords, ma diventerà l'intento pregresso? Dal mio punto di vista una buona convivenza di annunci dinamici e parole chiave allo stato attuale è preferibile. Poi non ci resta altro che aspettare, ma l'impressione è che AdWords possa diventare ancora di più come anello di marketing e non come strumento stand-alone.
Speriamo di non dover stare solo alla finestra a guardare.